Tornare alla semplicità

07.05.2019

L'idea mi è nata leggendo vari articoli su giornali, Blog e riviste di settore; orma il vino è diventato complesso, pesante, difficile e non è più un momento di compagnia tra amici e parenti o un attimo di estrema sintonia passata col proprio partner.

Secco, Tannico, PAI media durata, bouquet speziato con note eteree ...

Questo ormai è il vino, un ammasso di paroloni tecnici ed altisonanti, dove i Guru dell'enologia si divertono nel descrivere i vini Biodinamici, con affinamento in botti di acacia piuttosto che rovere di Slavonia.

A quanti di voi gentili lettori è capitato di camminare per l'enoteca in cerca di un prodotto o in ristorante mentre sfogliamo la carta vini di essere interrotti da una figura mistica che in modo molto garbato ci propone i suoi servigi nella scelta del vino?

Magari accettiamo; magari no; comunque qualsiasi scelta farete sarete guardati con aria di critica dal Sommelier di turno, che inizierà a raccontarvi a memoria il tipo di suolo che si trova a Champagne e come è stata l'annata 1962.

Come so tutto questo?

Semplice sono uno di loro.

Sono un Sommleier.

Per nostra discolpa, smettete di parlare di vini Barricati (nessuna bottiglia di vino è affinata in trincea durante la guerra del '15 -'18).

Per questo voglio scrivere di vino; per dare alcune nozioni (anche utilizzando qualche termine tecnico) ma nella maniera più semplice possibile per tornare ad apprezzare questo prodotto lontano dalla pomposità che ormai lo avvolge.

Silvia Alberti
Valeria Tait
Silvio Galvan
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