Bollicine 2.0

18.12.2019

Continuiamo a parlare di bollicine.

Nel precedente "articolo" abbiamo accennato al metodo classico e quindi alla rifermentazione in bottiglia.

Ci sono altri modi per ottenere spumanti?

Logicamente si... altrimenti non avrei idea di cosa scrivere.

Il Metodo Martinotti o Charmat.

Facciamo subito una premessa: i Francesi non hanno rubato la Gioconda. Mi spiace sfatare questo mito (spero non sia un trauma come la scoperta che Babbo Natale in realtà esiste), infatti l'unico vero furto è stato quello della rifermentazione in autoclave, inventata da Federico Martinotti nel 1895 e ripresa nel 1910 dal francese Eugène Charmat, ribattezzata appunto "Metodo Charmat" (dimenticandosi del povero Federico).

Lasciando correre sulle questioni di paternità, concentriamoci ora realmente del processo.

Come già ribadito la fermentazione alcolica è la trasformazione tramite lieviti dello zucchero in alcol, calore ed anidride carbonica, come per il metodo Champenise (rifermentazione in bottiglia) il gas trovandosi in un contenitore chiuso si amalgama al vino. Questo varrebbe anche se mettessimo un vino a rifermentare in un'autoclave (silos) per gli amici, un recipiente conico in metallo.

La sua particolarità è il controllo delle temperature, che in fase di produzione viene monitorato per tenerlo costante, fondamentale per creare vini di qualità.

• Vino base o vino di partenza:

Come per il metodo classico viene creato un vino fermo, i vitigni più utilizzati sono:

Qui possiamo avere un unico vino o un assemblaggio:

  • Glera
  • Moscato
  • Riesling
  • Chardonnay
  • Lambrusco
  • Muller turgau

Possiamo dire principalmente vitigni aromatici.

• Aggiunta della liquer de tirage:

Abbiamo la nostra basa, dove l'enologo potrà aggiungere uno "sciroppo" di zucchero e lieviti per creare all'interno del vino la rifermentazione

• La presa di spuma

• Filtrazione (non tutti i produttori la fanno)

• Il dosaggio.

Anche questa fase non cambia, il produttore può scegliere quanto zucchero aggiungere al suo prodotto per creare a seconda della propria scelta un vino:

• Dolce = 50 (g/l)

• Demi-sec o abboccato = 33 / 50 (g/l)

• Secco o Dry = 18 / 35 (g/l)

• Extra Dry = 12 / 20 (g/l)

• Brut = 15 (g/l)

• Extra brut = 6 (g/l)

• Non dosato

• Imbottigliamento.

  • Tappatura

Come possiamo vedere da questa descrizione (ammetto molto rapida, come lo è stata la breve spiegazione del metodo classico) il processo è simile al primo ma molto più veloce, questo comporta una maggiore produzione e prezzi generalmente molto più contenuti.

Con questo non voglio assolutamente dire di bassa qualità, anzi, il bello di queste due rifermentazioni è che possiamo trovare prodotti totalmente differenti: una rifermentazione in bottiglia darà una bollicina più fine e maggiore struttura che aumenterà a seconda della permanenza del vino sui lieviti, nella rifermentazione in autoclave troveremo vini di maggiore freschezza con una bollicina anche più grossolana e vivace. L'utilizzo di vitigni aromatici infatti serve a preservarne il più possibile gli aromi, cosa completamente impensabile con un metodo classico visto che si andrebbero a scontrare con le note di lievito.

Concludo con qualche suggerimento

Spumante Metodo Charmat Rosé Brut - Vallis Mareni

https://www.vallismareni.com/index_ita.php

Spumante Metodo Charmat Extra Brut - Ruggeri

https://www.ruggeri.it/

Vigneti delle rive San. Floriano - Nino Franco

https://www.ninofranco.it/vini/

Silvia Alberti
Valeria Tait
Silvio Galvan
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