Anno e Annata

Uno dei miti più assoluti, fa lievitare i prezzi a cifre astronomiche o condannare un intera generazione:
L'Annata.
L'annata va a influenzare moltissimo il prodotto finale, la sua struttura e la possibilità di durare nel tempo.
Logicamente lo studio delle annate va di pari passo con il territorio e in secondo luogo va sempre analizzata, caso per caso, la singola cantina. Parlare della 2014 come disastrosa ci sta, ma dove? Ovunque? Anche no.
Come si va ad analizzare un'annata?
Bello cominciare già a valutare il periodo di giugno o di fine vendemmia, ma è come iniziare una maratona, come posso dire, neanche dalla fine ma direttamente dal bar per festeggiare.
- Il periodo invernale: nel periodo invernale la vite riposa, è vero, ma possiamo comunque notare altri fattori. Prendiamo come esempio un'annata a noi più conosciuta come la 2020: in Trentino è stato un inverno con nevicate abbondanti in alta quota, mentre nell'ultimo periodo, tra febbraio e marzo, non ha mai piovuto. Questo cosa comporta? Problemi in fase di legatura, perché i tralci molto secchi hanno rischiato di spezzarsi. D'altro canto la neve che è venuta, come ci insegnano alle elementari, e con l'aumentare della temperatura si andrà a sciogliere, ergo non dovremmo avere problemi di siccità.
- Il periodo primaverile: in questo periodo il problema più grosso sono le gelate, basti pensare al danno della gelata dell'aprile 2016. Anche la grandine in questo periodo è un grosso problema ma va logicamente anche valutata la zona, ad esempio il Trentino ed il Veneto sono aree abbastanza colpite dalla grandine.
- Il periodo Estivo: un po' più semplice da seguire, andiamo a valutare la temperatura: quanto piove, se ci sono continui sbalzi di temperatura. Due annate agli apposti che possiamo prendere come esempio sono la 2014, estate fredda e molto piovosa (torno sempre a dire a grandi linee come spiegato in altre occasioni le eccezioni nel mondo del vino sono infinite) e la 2016 che invece è stata molto calda.
- Il periodo della vendemmia: periodo delicato, pensate di aver avuto un annata meravigliosa e all'ultimo succede il disastro, la pioggia rischia di portare muffe, la grandine è frequente in questo periodo e ancor peggio iniziamo ad avvicinarci all'autunno e alle prime gelate.
Ma cosa intendiamo per annata calda e annata fredda?
Facendo un esempio abbastanza semplice: supponiamo di avere due Meli, uno in montagna in una zona molto fredda, il secondo in una zona molto soleggiata e calda, i frutti del primo albero saranno più acidi mentre i frutti del secondo grazie al sole e al caldo saranno molto più dolci. Se però inizia ad esserci troppo sole, troppo caldo, la pianta ne risente, il frutto rischia di "cuocersi" e avere note sgradevoli.
Questo semplice e banale esempio vale anche per le annate, quelle fredde puntano verso acidità e note al naso verdi, che non sempre con il passare del tempo vanno a modificarsi. Con le grandi annate calde abbiamo alcolicità, frutti molto pieni, quasi da confettura, se poi c'è stato caldo eccessivo il frutto diventa melassa. Queste caratteristiche portano a vini molto piacevoli nell'immediato, ma nel tempo risultano carenti mancando di acidità.
Di seguito voglio lasciarvi alcune annate, alcune molto famose altre sono piccole chicche (come fonte per queste ultime ho utilizzato guida ai grandi Champagne e l'indiscusso libro dei libri di Armando castagno).
2014 (Champagne)
Annata partita sicuramente con il piede sbagliato, mota pioggia che ha causato delle malattie nella pianta, l'arrivo di insetti come la mosca Suzukii poi non ha aiutato. Vini di grande freschezza ed acidità che sicuramente riusciranno a tenere nel tempo. Grazie ai giornalisti che hanno distrutto questa annata, la potete acquistare a un ottimo prezzo. Attenzione, molte zone sono state colpite da malattie come muffa e simili quindi non hanno prodotto.
2013.
Perfetta. Sicuramente un annata equilibrata dall'inizio alla fine. Nessun picco e nessun eccesso. Vini di grande eleganza. Vini che non temono il tempo.
2000 (Borgogna)
Annata partita in anticipo con momenti quasi di siccità, un giugno meraviglioso per poi trovare grossi problemi con un luglio pieno di piogge. Per concludere la precipitazione del 12 settembre non aiutò per niente. Se scendete a sud trovate vini con spiccata acidità, per quanto riguarda il nord, se avete delle Bottiglie Morey-Saint -Denis apritele ora!
1998 (Borgogna)
Escludendo l'arca di Noè, è successo di tutto. 2 Grandinate. Ad aprile temperature molto rigide hanno toccato il -7 C°. Pioggia e problemi di malattie della vigna. Logicamente ad agosto (cosa che ha salvato qualche sporadico produttore italiano) una botta di caldo che ha scottato l'uva. Sui bianchi troviamo note quasi slegate, nei rossi i tannini, che all'inizio erano dei veri e propri pugni nelle gengive, con il tempo si sono ammorbiditi. Prezzi modici, a volte si trova anche qualche bella sorpresa ma il finale (per i rossi) e quasi sempre con note verdi.
1991
Come altre annate spesso svalutata. La sorella minore della 1990 (annata favolosa). Un aprile freddo anche in Trentino dove ci furono delle nevicate. Annata fino ad agosto secca per dopo portare piogge non sempre ben volute, visto che portarono grandine e in alcune zone anche muffa. La poca uva raccolta, causa annata difficile, fu di grande qualità. Non sono vini semplici, a volte il tannino è ancora un po' rude, ma non hanno paura del tempo (anche nei bianchi si trovano belle sorprese).
1985 (Bolgheri)
Parliamo di una delle annate più famose e blasonate. Autunno buono all'inizio e piuttosto caldo. La stagione primaverile è stata poco piovosa, mentre quella estiva addirittura siccitosa.
Il prezzo di Bolgheri Sassicaia 1985.... Compratevi una macchina fate prima.